Chi nella propria vita, per un motivo o per l’altro ha subito una distorsione alla caviglia, alzi la mano!
Anche da dietro il pc vedo un sacco di mani alzate, cosi oggi ti illustro brevemente di questo infortunio, così comune e così spesso sottovalutato.
Imparerai come curarla al meglio e se arriverai fino in fondo conoscerai come evitare i 2 problemi più frequenti dopo questo tipo di infortunio. Sei pronto? Cominciamo!
Uno dei punti fissi, quando parliamo di distorsione alla caviglia (se ne riconoscono 3 gradi a seconda della gravità del danno tissutale), è la gestione dell’evento nella sua fase acuta, ovvero nelle 72 ore immediatamente successive.
E’ il momento dove il dolore aumenta con il passare del tempo ed inizia a gonfiarsi.
E se fosse rotta?
Se fosse rotta avresti sicuramente bisogno di una radiografia urgente, ma come saperlo?
Togliti subito il dubbio ed esegui una delle manovre consigliate nelle linee guida internazionali per capirlo.
Parlo delle 5 regole di Ottawa il protocollo di valutazione usato dai professionisti ed il più diffuso nei “pronto soccorso” per la sua ottima capacità di diagnosticare una frattura della caviglia.
Ecco cosa devi fare:
1) Controlla all’incirca 10 cm sopra il malleolo laterale (ne hai 2 uno interno e l’altro esterno, a noi interessa adesso quello esterno) se HAI UN PUNTO “soffice” INVECE CHE SENTIRE IL DURO DELL’OSSO
2) Ripeti il punto 1 anche per il MALLEOLO INTERNO
3) Controlla se HAI UN PUNTO “soffice” nella zona del 5 metatarso (il mignolino del piede)
4) Controlla se HAI UN PUNTO “soffice” in corrispondenza dell’osso NAVICOLARE ( il collo del piede piu o meno)
5) Controlla se non riesci a fare più di 4 passi appoggiando tutto il peso
SEGUI IL PROTOCOLLO DEI PROFESSIONISTI:
Fin da subito dopo il trauma quello che si verifica è un’ INFIAMMAZIONE dell’articolazione con il conseguente gonfiore e dolore, in questi momenti sono poche le azioni da intraprendere, semplici ed allo stesso tempo fondamentali:
- PROTEZIONE (meglio prendere dei bastoni canadesi per evitare di appoggiare il peso del corpo sull’arto dolorante)
- RIPOSO
- ICE (ghiaccio: l’applicazione ideale non deve superare i 20/30 minuti con pause di circa 1/2 ore tra ogni applicazione)
- COMPRESSIONE (con appositi tutori, ma ti svelo un segreto imparato dopo tanti anni passati negli spogliatoi di numerose squadre di calcio, funziona meglio con delle fasciature all’ossido di zinco, ricordati che si gonfierà e sentirai fastidio, al massimo allargala se troppo stretta ma in generale cerca di resistere )
- ELEVAZIONE (mantenere l’arto sollevato, ti aiuterà in caso di gonfiore che da fastidio sotto il bendaggio)
- RIABILITAZIONE ( iniziare precocemente il lavoro di riabilitazione sbloccando l’articolazione e facendo esercizi specifici )
Questo protocollo è chiamato PRICER . (Ndr esistono anche altre versioni come il RICE o il POLICE )
EVITA I 2 PROBLEMI CHE POTREBBERO FAR DIVENTARE UNA SEMPLICE DISTORSIONE IN UN DRAMMA INFINITO.
Queste fasi sono rispettate dalla maggior parte delle persone, molto bene! Tutte tranne l’ultima.
Quindi bene ma non benissimo.
NUMERO 1: “una postura tutta storta”
Da una storta ad un’altra.
Il piede e le sue articolazioni sono una delle aree più importanti per quanto riguarda l’afflusso propriocettivo al sistema nervoso centrale, il quale riceve ed elabora gli stimoli per creare tutta una serie di adattamenti posturali per mantenerci in equilibrio e permettere un movimento che sia effettivo ed energeticamente economico.
Tradotto: quando subiamo una distorsione non stiamo solo “anestetizzando” “congelando” dei movimenti di un’articolazione ma stiamo subendo una distorsione di tutto il movimento dal piede alla spalla e la cervicale.
Hai letto bene, i problemi possono anche essere ben lontani dalla caviglia.
La gestione dell’infortunio nella sua fase post-acuta è troppo spesso sottovalutata e approcciata in maniera alquanto grossolana o addirittura è il caso di dirlo saltata a piè pari creando tutti i presupposti perchè la tua schiena cominci a lavorare male e quindi aprirti la strada verso il mal di schiena. O ad un peggioramento repentino se per caso sei una persona che già ne soffre.
Dunque se hai fatto 4 fasi su 5 e non hai mai seguito un controllo per capire se hai avuto strascichi da una distorsione, quali sono le mosse più efficaci per gestire il recupero?
Recuperare il movimento è fondamentale e secondo un recentissimo articolo apparso sul British journaJ of Sports Medicine la manipolazione chiropratica è uno strumento molto efficace:
“Nelle distorsioni acute di caviglia, la mobilizzazione precoce dell’articolazione diminuisce il dolore e aumenta la dorsiflessione. Nel trattamento delle fasi sub-acute e croniche questa stessa tecnica aiuta a diminuire il dolore e aumentare non solo il movimento ma anche la funzione”
Puoi anche trovarne un beneficio quando decidi di farti trattare la caviglia dal fisioterapista smanettone o dall’osteopata, ma se sei davvero intenzionato ad evitare quei problemi posturali che potrebbero causarti una lombalgia o addirittura delle vertigini è meglio che leggi qui…
NUMERO 2: “muscoli sempre deboli”
In ogni trauma che subiamo, in questo caso una distorsione della caviglia, il trauma fa 2 tipi di danno:
1- il danno localizzato come una rottura di un tendine o di un legamento così come lo stiramento di uno o più muscoli, l’infiammazione acuta ed il dolore
2- il danno da “allarme ingiustificato”. Muscoli doloranti e rigidi nella fase acuta dell’infiammazione sono uno strumento per il corpo di proteggere la caviglia, tuttavia questa protezione in cui i muscoli sono indeboliti e doloranti può protrarsi più a lungo dell’infiammazione. Ovvero l’ecografia ti dirà che è tutto a posto ma tu continuerai ad avere dolore.
Quindi se anche tu hai questa sensazione devi prendere subito alcuni accorgimenti
Quando si verifica il secondo caso è dovuto al fatto che mentre stavi seguendo gli ordini del fisioterapista, facendo per filo e per segno tutti gli esercizi, non ti abbiano mai testato la forza di quei muscoli che come primo obiettivo hanno rendere stabile la caviglia.
I muscoli rimarranno deboli e non riusciranno a svolgere la funzione per cui hai cercato di allenarli perchè “vivono ancora con il ricordo dell’incidente”.
E’ come se la loro memoria fosse ancora ferma al momento del trauma e tutto ciò è dimostrato da numerosi studi su una “pellicola” che mette in connessione i muscoli tra di loro è costellata di numerose cellule con una propria memoria sto parlando della fascia.
Il risultato è un muscolo così detto “neurologicamente inibito”, un muscolo che non riesce ad esprimere una forza sufficiente per proteggere la caviglia da nuovi improvvisi infortuni.
Il Sistema Focus, è il mio protocollo di prove Ortopediche e Neurologiche che uso per valutare la salute delle articolazioni che siano esse vertebre o caviglie. La sequenza unica è l’algoritmo che permette di scansionare muscolo per muscolo alla ricercando esattamente quelli che conservano la cosi detta “memoria del trauma” per poi cancellarla in pochi secondi come farebbe un Man In Black e riportando quel muscolo “neurologicamente inibito” ad una forza normale.
Tu stesso potrai sentire la differenza tra prima e dopo.
Il completamento della fase riabilitativa sarà ottenuto migliorando successivamente non solo la forza dei muscoli a sostegno dell’articolazione ma anche il tempo di attivazione, la velocità di risposta al cambiamento di posizione (cambio posturale) del corpo sotto l’influenza di stimoli esterni, motivo per il quale durante la seconda fase del Metodo Zero Farmaci sarai accompagnato da uno dei fisioterapisti specializzati che ho nella mia squadra di lavoro.
In questo senso l’allenamento propriocettivo dev’essere considerato un pilastro dell’allenamento al recupero della funzione compromessa sempre sotto il controllo del fisioterapista che conosca il Metodo 0FF in modo dettagliato cosi come i miei piu stretti collaboratori.
Quindi se anche tu in passato hai avuto una “storta” e magari oggi anche dopo tanto tempo hai:
- Dolore lombare
- Dolore cervicale o vertigini
- Fastidi o dolori vicini alla caviglia
Ti invito a lasciarmi i tuoi contatti e prenotare una consulenza telefonica gratuita per richiedere tutte le informazioni su come il Sistema Focus ed il Metodo Zero Farmaci possano aiutarti