Scopri la sindrome post operatoria più letale per la tua schiena e come evitarla

Hai mal di schiena e stai pensando se un’operazione sia la scelta giusta?

I dolori alla schiena hanno diverse cause e soluzioni. Non tutti i mal di schiena sono uguali, quindi se stai valutando un intervento chirurgico, te lo dico subito: è meglio evitare di farlo.

Ogni giorno in Italia e nel mondo tantissime persone sperimentano dolore riferito ad una zona della colonna vertebrale, parlo di problemi conosciuti come cervicalgia, dorsalgia, lombalgia e lombosciatalgia e se anche tu sei attualmente in questa condizione sono sicuro che ti starai chiedendo cosa sia meglio fare, da dove iniziare è meglio se prosegui nella lettura

Se invece ti sei già rivolto in passato a professionisti che ti avevano promesso una cura efficace e senza indugi ti hanno iscritto ad una lista finendo sotto i ferri MA SOPRATTUTTO se stai pensando di metterti in lista d’attesa DEVI leggere fino in fondo perchè potresti ancora avere qualche possibilità…

Una persona che ha mal di schiena, a meno che sia un tecnico del settore ignora totalmente come dovrebbe essere gestita questa situazione e probabilmente hai fatto o stai per fare gli stessi errori che nel 70% dei casi può far in modo che il tuo mal di schiena non passi mai o possa addirittura peggiorare.

Ci si rivolge spesso al “luminare” di turno, il santone della porta accanto o peggio ancora ai grandi centri convenzionati vicino casa pensando che siccome “vedono moltissime persone allora saranno anche molto bravi e preparati” e invece…

Invece quando si entra in un sistema dove ciò che importa sono i numeri ed il bugdet per conservare le convenzioni e ricevere palate di soldi dallo Stato il paziente ed i suoi sintomi diventano la leva per raggiungere quegli obiettivi in barba a quanto la scienza alla luce delle ricerche nel campo delle discipline della neuroscienza ci riporta.

Sì perchè proprio quelle linee guida ribaltano la cattiva abitudine che spinge le persone a rivolgersi in prima battuta verso i farmaci e ancor più pericolosamente verso le chirurgie spinali.

La PRIMA proposta terapeutica dovrebbe essere sempre quella conservativa, discipline come la chiropratica e la fisioterapia e la terapia basata sul movimento (leggasi esercizi specifici come il postural pilates solo per fare un esempio ) solo poi l’utilizzo di protocolli farmacologici e come ultima spiaggia le operazioni chirurgiche.

Ma è così che funziona quando seguiamo pedissequamente i consigli che ci vengono elargiti da amici e parenti o addirittura dalla “pubblicità ingannevole” fatta su certi professoroni ed è così che comincia il calvario infinito e se ci sei finito a piedi pari mi spiace per te .

Attenzione non sto dicendo che tutti i centri convenzionati siano così ma anche io all’inizio della mia carriera prima di specializzarmi nella cura della colonna vertebrale laureandomi in chiropratica mi sono fatto le ossa nei suddetti centri e ti assicuro che se hai già messo piede in una di quelle strutture sono sicuro che in qualche modo, in qualche momento hai avuto l’impressione di essere solo un numero, una prescrizione. Sbaglio?

Ti ricordi la tua prima visita?

Se ti va bene hai rimosso quel periodo dalla tua memoria oppure sei stato fortunato ed è andato tutto bene, ti hanno visitato il giorno dopo ma ti assicuro che in generale il percorso prevede giorni di attesa infiniti come se il tuo dolore non fosse abbastanza urgente, arrivi in un luogo affollato e aspetti, a volte aspetti addirittura ben oltre al tuo orario concordato senza essere avvisato, senza ricevere mezza scusa a dimostrazione che oltre a interessarsi poco del tuo stato di salute pensano che il tuo tempo non valga quanto il loro.

E una volta in ambulatorio??

 

Ti elenco le frasi che più ricorrentemente ascolto dalle persone che visito per la prima volta:

  • “mi avrà fatto si e no 10 minuti di visita” 
  • “non mi ha nemmeno fatto spogliare”

per poi concludere con

  • “mi ha detto che dovevo assolutamente operarmi, ma non mi ha detto molto di più su cosa mi avrebbe fatto ma nel frattempo mi ha dato una cura fortissima a base di cortisone, anti infiammatori e alcuni farmaci che però mi rallentano e mi sento mezzo addormentato”

FBSS: se non conosci questa sigla stai correndo un grave pericolo!

 

FAILED BACK SURGERY SYNDROME ovvero SINDROME DOLOROSA DA FALLIMENTO CHIRURGICO!!

Ecco di cosa parliamo quando una persona nonostante la cruenta operazione chirurgica continua ad avvertire dolore alla schiena. E tra poche righe scoprirai che non sono nemmeno così poche le persone che vanno incontro a questi gravi effetti collaterali di cui nessuno ti ha mai parlato.

 

Così in buona fede hai deciso che se aveva funzionato per tuo fratello, sorella, cugino, amico del cugino o chi per esso doveva funzionare anche per te e ti sei fatto bastare una valutazione approssimativa di 10 minuti, la promessa di un bisturi magico manco fosse la bacchetta di Harry Potter, hai ingerito scatole di medicinali e senza pensarci un momento di più preso in mezzo alla disperazione e alla speranza ti sei diretto alla sala operatoria.

Nel frattempo però sono sicuro che ti sarà passata sotto il naso una notizia sconcertante che ha fatto MILIONI di visualizzazioni, uno scandalo senza precedenti nel mondo medico, una vera bomba..parlo del lavoro fatto dalla giornalista Milena Gabanelli per DataRoom e che puoi leggere qui:

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/artrodesi-business-mal-schiena-troppi-interventi-inutili-solo-lombardia-dice-basta/2533cbfa-053b-11ea-a1df-d75c93ec44da-va.shtml

Dal 1997 al 2003 negli USA si è avuto un vertiginoso incremento della chirurgia spinale:

     

      • le fusioni delle vertebre lombari del +356%.

      • stabilizzazioni cervicali sono aumentate del +433%

      • quelle toraco-lombari del +52%

     

    E in Italia i medici sono meno interventisti e più scrupolosi?

    Ma che….

    In Italia dal 2009 a seguito delle scellerate scelte europee incentrate all’abbattimento del debito pubblico, hanno di fatto segnato l’inizio dello smantellamento del sistema sanitario pubblico per come l’abbiamo conosciuto. Il taglio delle risorse economiche alle strutture ospedaliere, la chiusura di molti ospedali pubblici di “periferia” hanno generato un allungarsi dei tempi di attesa per eseguire visite ed esami, portando le persone a farsi vedere troppo tardi oppure a sborsare di tasca propria altri soldi oltre le tasse per essere curati.

     

    Così per evitare le lunghe code in ospedale ci si rivolge alle cliniche convenzionate e grazie all’inchiesta giornalistica apparsa sul Corriere della Sera, si scopre un quadro ben peggiore guardando ai dati del 2016: in pochi anni gli

    interventi chirurgici in cui le vertebre del tratto lombare venivano inchiodate con viti e placche erano aumentati del 107% nelle strutture private convenzionate e solo del 4% negli ospedali pubblici.

    Questo intervento nello specifico si chiama artrodesi, ovvero l’intervento estremo quando falliscono le altre cure: chiropratica, fisioterapia, infiltrazioni e altre procedure mini-invasive.
    Invece come se nulla fosse, risultava eseguita in grandi numeri nelle strutture degli imprenditori della Sanità privata.

    Sei d’accordo con me sia lecito pensare che chi ti ha suggerito questa scelta lo possa aver fatto dietro interessi personali esercitando pressioni psicologiche subliminali come il considerare il camice bianco come sinonimo di capacità e autorevolezza?

    Tutti intorno a te ti hanno spinto fin lì quasi che se poi all’ultimo tu avessi cambiato idea ti saresti sentito dire frasi del tipo ” eh ma allora se non ti fidi della medicina, vai dallo stregone” ” tutti fanno così..” e via a testa bassa fino all’irreparabile. Eppure…eppure una vocina dentro di te cercava di dirti qualcosa, avevi un pensiero che non ti lasciava dormire tranquillo: “starò facendo davvero la scelta migliore?”

    In 15 anni di lavoro sulla colonna vertebrale ne ho viste di tutti i colori e mi spiace che tante persone, ancora oggi, con tutte le informazioni che il web ci può fornire caschino nella trappola del rimedio magico, della guarigione senza sforzo e purtroppo questi casi sono anche tra i più complicati  e quando possibile non mi sono mai tirato indietro e sono riuscito ad aiutare tantissime persone (qui puoi leggere le loro testimonianze ).
    Ancora oggi quando in studio si presenta uno di questi casi cerco sempre di valutare attentamente la situazione perchè capisco la disperazione nel non riuscire a convivere con un dolore intenso, che si estende alle gambe che toglie ogni giorno qualità di vita impedendoti di fare sport,di andare a lavorare e goderti gli affetti come figli e nipoti.

    Ti capisco perchè ognuno di noi si fida di chi gli sta vicino, dei giornali che legge o delle divise ed in mezzo a tutto questo sei arrivato addirittura a farti del male ingerendo pillole su pillole, facendoti infilare aghi come fossi un puntaspilli, facendoti dare scariche elettriche come le cavie da laboratorio.

    Abbandonando il movimento perchè “per carità non deve muoversi” anche se poi era la camminata e qualche esercizio “fai da te” a darti i migliori risultati altro che il cortisone.

    Tu pensa solo se avessi seguito il tuo istinto e se quegli esercizi fatti in casa fossero stati eseguiti con professionisti specializzati capaci di cucire su misura una sequenza di esercizi capaci non solo di farti stare meglio come quelli che facevi da solo ma aggiungendo una vera e propria armatura di protezione fatta di muscoli forti e flessibili capaci di muovere la tua colonna senza dolore…poteva essere un’altra storia.

    Potevi essere ” l’eroe” esempio di una persona informata, capace di scegliere e quindi una persona da ascoltare in caso di un consiglio..

    Non sei stato correttamente informato è vero ma tu non hai fatto nulla per farlo a dovere. Hai ignorato altri consigli che potevano offrirti un maggior successo perchè t’avrebbero richiesto più sforzo fisico e magari economico. 

    SEI STATO OPERATO o HAI INTENZIONE DI FARLO?
    Ricordati FBSS

    Nel 1993 Dirks e Follet hanno definito la FBSS come:

    “stato finale dopo uno o più interventi chirurgici effettuati sul rachide lombare eseguiti per risolvere una sintomatologia dolorosa lombare, radicolare o entrambe ma senza effetti positivi” ponendo l’attenzione sul fatto che la chirurgia lombare e i relativi reinterventi non sono sempre la soluzione per il dolore lombare o radicolare.

    Il rischio è ESPONENZIALE in caso di dolore persistente e volontà nell’eseguire ulteriori operazioni chirurgiche le percentuali di successo si riducono DRASTICAMENTE!

    Le percentuali di successo scendono ad ogni nuova operazione: 30% dopo la seconda chirurgia vertebrale,  15% dopo la terza ed approssimativamente solo il  5% di riuscita dell’operazione dopo una quarta con alcune differenze in base al tipo di intervento a cui si viene sottoposti.

    Abbiamo così una percentuale di INSUCCESSO così suddivisa

       

        • 50% per le operazioni di fusione vertebrale

        • 35% in caso di chirurgia decompressiva sulle radici

        • dal 19% al 25% per le operazioni di microdiscectomia

      Cosa significa a livello clinico che il paziente ha sviluppato una sindrome da fallimento chirurgico?

      DOLORE PERSISTENTE E CRONICIZZATO questo per farla veramente breve, nel dettaglio i sintomi riportati dai pazienti affetti da questo disturbo sono veramente molto simili a quelli sperimentati prima dell’operazione:

      • Dolore
      • Disabilità nelle attività quotidiane
      • Disturbi dell’umore
      • Disturbi del sonno
      • Disturbi dell’appetito
      • Riduzione della libido
      • Rallentamento psico-motorio (ci si sente “rimbambiti”)

      Spinal Arthritis (Arthritis in the Back or Neck) | Johns Hopkins Medicine
      Segni di invecchiamento della colonna vertebrale. L’artosi è una patologia degenerativa.

      Non sempre però è solo colpa del chirurgo perchè quando si esclude il danno iatrogeno- si definsce così il danno preventivabile causato dalla mano del dottore– potrebbe essere colpa tua, di aver tergiversato troppo a lungo non è raro infatti che anche se viene rimossa la ragione più evidente- per esempio un’ernia del disco– ne appaia un’altra che già esisteva in precedenza.

      Parlo di patologie da degenerazione delle vertebre come per esempio un’artrosi delle superfici di scorrimento (faccette vertebrali), stenosi del canale vertebrale, lombarizzazioni e sacralizzazione delle vertebre..

       

      Quando invece guardiamo ai danni post operatori la faccenda diventa ancor più seria: rilevante almeno nel 10-24 % degli operati sicuramente la presenza di fibrosi è una delle cause più importanti di dolore neurogeno postoperatorio nella chirurgia spinale.

      Ricorda questa regola: “al nostro corpo non piacciono gli spazi vuoti e se rimuovi chirurgicamente qualcosa lui lo riempirà o di liquido oppure di cicatrici”

       

      E anche se non te ne viene accennato, si aggiungono altre che si possono verificare quando ti viene offerto un giro in sala operatoria:

         

          • Ematomi

          • infezioni

          • pseudoartrosi dopo fusione vertebrale

          • instabilità

          • recidive erniarie

          • fibrosi postchirurgica

        sono conseguenze prevedibili ma non sempre evitabili della chirurgia vertebrale.

        *Negli Stati Uniti ogni anno MUOIONO circa 100.000 persone per infezioni ed embolie dovute alle operazioni chirurgiche alla colonna vertebrale.

        In particolare lo sviluppo di fibrosi epidurale è favorito dalla tendenza individuale alla formazione di cicatrici ipertrofiche, dallo sviluppo di ematoma epidurale, da infezioni postoperatorie comprese disciti, oppure dalla apertura accidentale intraoperatoria della dura madre.

         

        In uno studio su 78 pazienti con FBSS la valutazione epiduroscopica ha evidenziato come nel 91% dei casi ci sia la presenza di una fibrosi significativa in particolare poi ciò che peggiora la situazione oltre livelli immaginabili è la fibrosi epidurale capace di provocare ipossia vascolare dovuta all’ostruzione venosa, causando a sua volta una fibrosi perineurale ed una atrofia neuronale. 
        Te lo traduco a seguito di questi tagli il corpo produce materiale cicatriziale, cicatrici, che possono arrivare ad imbrigliare nella loro rete, fitta come una ragnatela molto spessa e rigida, i vasi sanguigni che mantengono in vita i tuoi nervi causandone una morte per mancanza di ossigeno. 

        In sostanza ti hanno trattato come carne da macello, riempiendoti di cicatrici impazzite che tolgono sangue ai nervi pregiudicandone la funzione e scatenando innumerevoli effetti negativi sul cervello che proprio attraverso i nervi spinali raccoglie informazioni utili per mantenere tra l’altro il controllo sui muscoli posturali.

        E come tutte le cicatrici andandoti a limitare nei movimenti come per esempio mettersi le calze e le scarpe.

         

        A questo punto pieno di aderenze che intrappolano le radici nervose sai cosa ti aspetta?

        Altri esperimenti, fai di nuovo da cavia perchè è vero che esistono tanti farmaci specifici per ridurre le aderenze delle cicatrici -pentossifillina-tocoferolo per os, melatonina ed octreotide per via sistemica, Acido Alfa Lipoico, simvastatina, bevacizumab topico, temozolomide e questo è solo un esempio limitato- ma tutti hanno un effetto limitato secondo quanto ci racconta la letteratura scientifica e portano inevitabilmente alla possibilità di avere effetti collaterali anche gravi.

        Ho assistito personalmente molte persone durante la mia carriera di specialista del mal di schiena, ho avuto la fortuna di poter conoscere e di poter essere studente diretto dei professionisti più qualificati in ambito vertebrale che mi hanno insegnato il ragionamento clinico, come inquadrare i sintomi delle persone con mal di schiena, scegliere in base alle evidenze scientifiche il percorso migliore per ottenere laddove sia ancora possibile risultati che in alcuni casi non nascondo lasciano me e i pazienti a bocca aperta.
        Non parlo di miracoli ma di risultati tangibili: meno dolore, più flessibilità nonostante le cicatrici.

        In ogni visita medica che si possa chiamare tale c’è uno strumento che viene utilizzato per capire quale sia il problema, dove si stia verificando e come trattarlo, esistono poi alcune prove ortopediche e neurologiche scientificamente valide usate da quasi tutti gli specialisti che valutano i riflessi tendinei, la forza muscolare, la mobilità delle articolazioni ma nessuno di loro ha un sistema.

        C’è chi ti vuole stupire con un numero indefinito di questi test arrivando addirittura a 32, ma non puo’ garantirti che arrivino a mettere allo scoperto la causa ma proponendoti ugualmente una serie di trattamenti pur sapendo di non averci capito molto…

        Volendo aiutare le persone che soffrono di problemi cervicali e lombari a liberarsi dall’uso di farmaci e ad evitare la sala operatoria ho organizzato i test ortopedici e neurologici utilizzati dagli specialisti secondo una sequenza unica, specifica per andare a scansionare con precisione chirurgica la tua colonna vertebrale e questo strumento di alta precisione prende il nome di SISTEMA FOCUS tm

        Una valutazione specifica è Il primo passo per

        • Conoscere lo stato di salute della colonna vertebrale
        • individuare una causa specifica
        • selezionare le tecniche mirate per velocizzare il processo di guarigione

           

        • programmare un percorso su misura che se nel primo momento garantisca una diminuzione dei sintomi come dolore ed infiammazione ed in un secondo momento sia strumento per evitare dolorose recidive e pericolose operazioni

        Solo seguendo un metodo che metta al centro la valutazione specifica delle cause è possibile eliminare fino all 87% dei sintomi in poche sedute.

        Vuoi sapere se la chiropratica può aiutarti e salvarti dall’operazione così come lo è stato per tantissime persone prima di te?

        Scrivimi e vieni a scoprire il METODO ZERO FARMACI!

        PRENOTA LA TUA VISITA